Mausoleo della Bela Rosin - Torino, Città Metropolitana di Torino

Raimondo Giovanni Boero

È bellissimo.
Si può leggere la sua storia all’interno. C’è anche una piccola biblioteca comunale da cui prendere un libro da leggere all’interno della tenuta.
Bello anche il roseto dedicato a donne importanti del nostro tempo.
È circondato due grandi parchi, dove trascorrere un pomeriggio in serenità.
Pochi posti auto all’ingresso, ma attraversata la strada lungo il parco ci sono innumerevoli posti.

Marzio Innocente

Un recupero architettonico valido, l'utilizzo come parco letterario con biblioteca diffusa lo rende polo culturale. Colpo d'occhio scenografico a ricordare il Pantheon. La storia del Re d'Italia con la Bella Rosin lo arricchisce nei dettagli.

Sir Cage

Gran bel mausoleo dedicato alla Bela Rosina, da diversi anni restaurato e riportato al suo splendore originario.
E' circondato da un bel prato curato dove vi sono sedie e panchine, l'ideale dove sedersi a leggere un bel libro e a respirare un po' di pace.
Peccato solo che non sia sempre aperto.

Enrica Gary

Luogo interessante, molto particolare. Ampio verde circostante. Un peccato che nel corso degli anni passati sia stato vandalizzato e che quindi sia stato inevitabile utilizzarlo diversamente, oltre che ristrutturarlo. È un bene poterne usufruire per delle mostre, così si uniscono interessi culturali anche diversi.
Comodo parcheggio.

Daniela Bissolino

Imponente la facciata con la frase"Dio,patria ,famiglia " il motto della Bela Rosin.
Intorno un parco per passeggiate e giri in bici.

antonio convertino

Bellissimo mausoleo ben curato con bel giardino da visitare

Claudio Lonati

Simile al Pantheon , ma in scala ridotta .visitabile secondo orari .
Vicino c'è un bel parco per passeggiate e area pic nic.
Raggiungibile con pista ciclabile ben tenuta .

Mauro Rattazzi

Un piccolo Pantheon, costruito come monumento funebre di Rosa Vercellana, chiamata dai torinesi "Bela Rosìn".

Restaurato in tempi relativamente recenti dopo decenni di colpevole abbandono, che avevano ridotto il monumento e il parco a una discarica con frequentazioni di drogati e, si vocifera, "messe nere" da parte di gruppetti di esaltati.

La posizione periferica, accanto al parco del Sangone, non lo include tra le mete da visitare abitualmente, e del resto viene aperto solo in occasione di mostre temporanee ed eventi a cura del Sistema Bibliotecario di Torino che lo ha in gestione.

Ospita una piccola biblioteca, ed è visitabile in orari specifici; nella bella stagione vi si tengono sia mostre che conferenze, come quelle del CICAP, che balli folk e altre manifestazioni, con una buona partecipazione di pubblico in un ambiente molto suggestivo.